27 novembre 2006

Silvio "Merola" Berlusconi


Chissà perchè ma quello che è successo ieri a Berlusconi a me è sembrato falso e costruito ad arte. Sarà che di quell'uomo non mi fido, sarà che ho impararto che di quello che fà e che dice nulla è dettato dal caso, ma mi è sembrato tutto troppo perfetto: l'inizio del discorso, con il riferimento alla commozione e agli effetti che può avere sul cuore dei vecchietti, e il cerchio che si chiude, in un meccanismo drammaturgico perfetto, col vecchietto sopraffatto dalla commozione che si arrende alle bizze del suo cuore, non prima però di aver esaurito gli argomenti più importanti del suo discorso e nel momento in cui parlava del suo grande sogno e del suo grande progetto, che lascia come sua eredità morale. Ma il vecchietto non muore, non lascia soli i suoi nipotini azzurri, si riprende e dà a tutti appuntamento a Roma, dove lui ci sarà, eroico condottiero zoppo e malato.
Da poco si è spento Mario Merola, ma il vuoto lasciato nella tradizione della Sceneggiata non è durato a lungo, e come al solito ci ha dovuto pensare il Silvio, che da uomo buono, magnanimo e amante delle tradizioni del sud, ha voluto restituire ai tanti fans di Merola una grande emozione, raccogliendone l'eredità artistica.

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