15 aprile 2006

vangelo di chi?


Alla chiesa pare non piaccia molto che si metta in dubbio la sua dottrina. Come ai tempi cupi della santa inquisizione, sebbene con toni e metodi enormemente più moderni e democratici, sta avviando in questi giorni una campagna contro l'eresia di chi prova a rileggere a modo suo la storia di Gesù e dei suoi insegnamenti.
In tutto questo io leggo due cose, la prima è l'insofferenza verso delle verità differenti da quelle sancite molti secoli fa, quando la chiesa decise di mettere ordine tra le varie correnti e i vari testi che circolavano, e che oggi alcuni studiosi, sulla base di analisi di antichi testi e di indizi più o meno scientifici, stanno riproponendo all'attenzione del pubblico. Insofferenza dettata da cosa? Paura di cosa? Forse che qualcosa di vero e scomodo rischia di venire fuori?
Seconda cosa, e forse più importante se letta in chiave di marketing e di comunicazione (cose che la chiesa ha sempre saputo governare meglio di chiunque altro...) è l'argomentazione principale che sta alla base della critica da parte del Vaticano. Ci dicono che queste teorie vengono ora riportate in primo piano per questioni prettamente economiche, per vendere libri e documentari e relativi diritti editoriali. Ci dicono di Cristo viene nuovamente venduto e la sua storia sfruttata a fini commerciali. Ma come, quando i libri e i film sono sulla vita, le opere, le poesie, i testi di papa Woytila, va bene, quando le fiction vengono fatte sulle vite dei santi, degli apostoli, della Madonna o dei pastorelli di Lourdes, va bene. Ma se si parlsa di una storia alternativa a quella ufficiale allora diventa bieca mercificazione a fini commerciali.
Non sarà che anche in questo caso la chiesa ha paura di qualche cosa? Forse le brucia che anche chi la pensa diversamente in materia religiosa stia sfruttando gli stessi canali mediatici che così bene hanno funzionato per diffondere le versioni ufficiali?
Sarà, ma io leggo questo agitarsi della chiesa come una sorta di disagio, come se qualche coperchio stesse per essere aperto. E allora giù a dirci che non ne vale la pena, tanto troveremmo solo che la pentola è vuota...

4 commenti:

Anonimo ha detto...

leggendo il tuo blog mi convinco sempre di più che sei uno dei tanti uomini che vagano sulla terra senza un barlume di Fede autentica, se tu avessi un briciolo di coscenza cristiana riusciresti a sentire l'eco blasfemo delle tue parole. Spero che la grazia colga la tua anima nonstante l'eresia della tua mente sia a te che altri come te che non sentono l'amore di Dio e per questo vengono attratti dalle fandonie del maligno, ma ricorda la redenzione è prima di tutto un gesto di umilta.... riflettici.....

Sebone ha detto...

Caro Anonymus, non vorrei che fossi tu a confondere la Fede autentica con il fanatismo religioso....
Credo che la coscienza cristiana non centri nulla con la dottrina cattolica, pilastro dell'impero vaticano, fondato sulla comunicazione e il marketing (anche se questo termine è nuovo, quello che significa è vecchio almeno quanto la chiesa cattolica).
Io penso che la possibilità di dubitare e la voglia di sondare alternative siano la vera cosa che fa sentire vivo l'uomo, e confondere queste due cose cose con le fandonie del maligno dimostrano solo una grande cecità morale e una scarsa capacità pensiero autonomo e critico.
Se poi vogliamo parlare di redenzione, allora credo che ogmuno di noi la possa raggiungere come crede, io preferisco usare il libero arbitrio.
A risentirci, Seb_one

Anonimo ha detto...

Tu non credi ad un unico Dio, Padre figlio e spirito santo, che si è sacrificato per noi per sancire la nuova ed eterna alleanza?

Sebone ha detto...

Mi spiace doverti dare un grosso dispiacere, ma la mia risposta è NO.
Seb_one